Le  nuove attività storiche bergamasche riconosciute da Regione Lombardia e premiate sono esattamente 38.

Bergamo ottiene il secondo posto tra le province più premiate, dietro solo a Milano che ne conta 48, seguono Brescia con 28, Varese 27, Mantova 26, Como 10….
La cerimonia si è tenuta nell’auditorium Testori di Palazzo Lombardia, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli ha premiato le 189 attività storiche e di tradizione riconosciute dalla Regione.
Si tratta di 133 negozi storici, 47 locali storici e 9 botteghe artigiane storiche presenti nelle dodici province della regione, queste imprese arricchiscono l’elenco regionale delle attività storiche e di tradizione che comprende in totale 1.765 imprese. “Sono un patrimonio unico e ineguagliabile che va tutelato – ha commentato il governatore Attilio Fontana e che deve essere un punto di riferimento per preservare le nostre tradizioni.
Quanti sacrifici sono stati fatti per arrivare a questo riconoscimento, un riconoscimento altamente simbolico, ma che va anche oltre riconoscendo tutte le numerose fatiche.
Da parte sua l’assessore Lara Magoni ha posto l’accento su “quanto siano importanti queste realtà anche e soprattutto in termini di promozione turistica e marketing territoriale”.
Il classico turista coniuga il suo viaggio, lungo o corto che sia, alla possibilità di trovare luoghi particolari che hanno scritto la storia del territorio e in quest’ottica le attività premiate oggi in Regione, ricoprono un ruolo assolutamente prioritario.
La valorizzazione di questi negozi e di questi locali non solo deve proseguire nel tempo ma, se possibile, va addirittura ulteriormente incentivata e promossa”.
L’assessore Mattinzoli ha anche voluto sottolineare che “La regione quest’anno ha approvato una Legge per tutelare chi va avanti nel solco della tradizione e credo che dietro ognuno di voi, ha spiegato, ci siano i genitori e tutti coloro che con grandi sacrifici hanno permesso di essere qui oggi.
Tanti i settori in cui operate e che sono qui rappresentate: il tessile, l’arte orafa, la ristorazione, l’enogastronomia, il vino e le farmacie, le automobili tutte realtà che operano da decenni nel fondamentale comparto del commercio”

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